Stanotte il nostro ospitalero ha cacciato una comitiva di giapponesi, non ho capito perchè. Fattosta che ci siamo ritrovati solo in tre, tre ciclisti. Io, la polacca e un colombiano.
Bene, la mattina niente casino di gente che si alza!
Il paesaggio è di nuovo estremamente minimalista. Grano e girasoli.
Immensi campi di grano e girasoli. Penso di passare almeno mezz'ora a fotografare un mare giallo.
Qualche paesino di 30 case compare a tratti, ma per il resto solo strada sterrata e campagna.
Ci sono piú pellegrini oggi, e nessuna macchinA. Poi mi ricordo che è domenica, e quindi non troveró pressochè nulla che somigli a un'attività lavorativa oggi.
All'ora di pranzo il ginocchio torma a scricchiolare.
Mi fermo, ma sono costretta ad accorciare la tappa di molto oggi. Arrivo a Moratinas, e becco per caso un albergue italiano. Entro e racconto all'ospitalero il mio viaggio, ginocchio compreso.
Lui mi dice di prendermela comoda e mi regala una spilletta. Sopra c'è scritto "non avere paura di avere coraggio".
Poi prepara la pasta per tutti. Stasera siamo in pochi, 8 persone in tutto e il clima è tranquillo. Nel paese c'è solo un altro albergue e un bar, quindi torno presto qui per fare qualche chiacchiera con una ragazza italiana e I suoi compagni di cammino. Giulia è molto gentile e mi regala la sua ginocchiera!
Dopo cena, che avviene molto presto, medito un po' sul da farsi. Studio la cartina, davanti a me ho montagne e posti meravigliosi, ma salite.
Dopo attenta meditazione, decido di arrivare comunque a Leon, anche perchè qui non passa nulla a parte pellegrini e bici!
Torno a meditare con I girasoli.
domenica 26 luglio 2015
41>Fromista- Moratinas: girasoli e riflessioni
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